O b a m a e P u t i n b r i n d a n o c o n i l B o l l a r o s a

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Era il 28 settembre 2015 e al palazzo dell’ONU, in un periodo di tensioni internazionali dovute alla difficile situazione siriana, si teneva un incontro tra due dei leader più importanti del mondo, Barack Obama e Vladimir Putin. Si trattava di un evento importante anche perché nel corso dei due anni precedenti i due capi di stato non si erano praticamente mai incontrati.

Per la nostra azienda quella giornata ha assunto un significato speciale, perché nel corso del ricevimento organizzato al termine dell’incontro diplomatico il vino immortalato nei calici per il brindisi celebrativo era il nostro spumante rosato BollaRosa, ottenuto da uve Lacrima.

Negli anni, lavorando con il nostro importatore di New York, abbiamo avuto tante soddisfazioni ma questa è stata indubbiamente la più grande. Abbiamo sempre creduto nel potenziale del nostro territorio e nel fatto che dal Lacrima si potessero produrre anche grandi rosati e bollicine. Questa convinzione, assieme al lavoro di chi ha creduto in noi a New York, ha permesso che i nostri vini venissero scelti dai sommelier dell’ONU e che il BollaRosa venisse selezionato come spumante da abbinare al menu del ricevimento.

Da quei giorni ad oggi possiamo dire di avere avuto altri grandi riscontri.
Ricevere il premio speciale della Regione Marche, consegnato dal Presidente nel corso della Giornata delle Marche 2015, è stato un riconoscimento importante del nostro lavoro per la valorizzazione dei vini della nostra regione nel contesto internazionale.

La reazione dei nostri clienti e del pubblico marchigiano è stata incredibile e ci ha subito fatto capire quanto questo nostro exploit fosse stato apprezzato. L’interesse avuto a livello internazionale, nazionale e locale da questa bottiglia ci ha dato maggiore consapevolezza e ci stimola ogni giorno a fare nuovi passi nella direzione della qualità dei nostri prodotti.

Guardando indietro ripenso a quando sembrasse un azzardo vinificare in bianco uve Lacrima. Abbiamo iniziato i nostri primi tentativi nel 2000, quando produrre rosati era considerato in pratica quasi uno spreco di uva.
Quando iniziarono ad arrivare buoni riscontri dai prodotti, proponemmo per primi di inserire nel disciplinare della nostra DOC una versione rosé e una spumantizzata di Lacrima di Morro d’Alba. Era il 2005 e quasi tutti dissero che la proposta non era interessante (e alcuni ci presero per pazzi).


Anche se ancora oggi non abbiamo raggiunto l’obiettivo della certificazione, è importante avere la consapevolezza che la nostra scommessa fosse giusta e che da un vitigno autoctono unico come il Lacrima possiamo ottenere un rosato molto interessante e soprattutto riconoscibile.

Per noi il lavoro continua, cerchiamo di adottare le migliori tecniche in cantina, negli ultimi anni abbiamo impiantato nuovi splendidi vigneti e approfondito le conoscenze dei vecchi impianti.
Le nostre uve Lacrima nascono da vigneti coltivati seguendo i dettami dell’agricoltura sostenibile ed anche il BollaRosa, come il resto della nostra produzione, è oggi certificato biologico: una nuova tappa dell’evoluzione che ogni anno ci porta a vivere il territorio in maniera sempre più naturale, valorizzando le nostre viti e i prodotti che riusciamo ad ottenere grazie anche al lavoro di tutti coloro che ci aiutano a custodire questo angolo delle Marche.